Imprecisate e ininfluenti catastrofi naturali e sociali hanno plasmato il mondo di cui racconta Louise O’Neill; gli Stati sono collassati nelle Zone (Europea, America e Indo-Cinese), macroaree che raggruppano la popolazione rimasta: la storia si svolge in quella Europea, ma l’impostazione delle Zone è standard.
Nelle Zone l’evoluzione della popolazione è controllata, la società, ora nettamente misogina, consente la nascita solo dei figli maschi, destinati ad ereditare le professioni paterne e a gestire tutte le attività (dal commercio alla giustizia al governo), mentre le donne vengono create geneticamente tendendo alla perfezione estetica, così da soddisfare al meglio il gusto maschile.
Le eve, così definita la categoria femminile, crescono in scuole dove imparano a truccarsi, a vestirsi, a competere per essere le più belle (e c’è sempre margine di miglioramento), dove continuano a prendere medicinali per dormire, per avere la pelle perfetta, per non ingrassare,… e la loro educazione (che non comprende certo l’alfabeto, sia mai che dimostrino ambizioni non programmate) culmina a 16 anni, età in cui vengono presentate ai ragazzi loro coetanei che potranno scegliere le loro compagne.
Il destino delle eve si conta sulle dita di una mano: possono essere compagne, quindi mogli, quindi per forza madri – pena la rottamazione anticipata, comunque oltre i 40 anni vengono eliminate visto che la vecchiaia rende brutte – oppure concubine per soddisfare qualunque desiderio oppure caste e quindi destinate a insegnare nella scuola. Oppure, ultima e molto improbabile eventualità, possono essere mandate sottoterra per essere studiate in caso di malfunzionamento, in modo da correggere per tempo le generazioni di eve future.
Solo per sempre tua è la storia di frieda, una eva ormai al suo ultimo anno (eh sì, valgono talmente poco che non si meritano neanche la maiuscola) in cui è costretta ad affrontare diversi cambiamenti: oltre alla tensione per la fine del percorso – e l’incontro con gli eredi – frieda si barcamena nel mantenere il rapporto di amicizia con isabel, bellissima e sempre prima nella graduatoria dell’anno, che però ha comportamenti sempre più strani, tendenti quasi all’auto-distruzione.
frieda si trova in bilico tra l’affetto per l’amica e il desiderio di appartenere al gruppo di eve più popolari, da sempre invidiose di isabel e pronte a prenderla di mira al minimo segno di debolezza. E mentre il mondo di frieda sembra andare in pezzi l’ultimo anno di scuola prosegue e gli eredi arrivano a incontrare le ragazze.
Only ever yours è un romanzo avvincente e che non lascia spazio all’allegria, non perché racconta cose finte e tremende, ma perché estremizza cose vere e reali. Da una parte l’identificazione della donna nelle due categorie estreme, moglie fedele e madre o prostituta, senza tenere in conto aspirazioni, desideri e sentimenti; nel romanzo le eve sono cose da possedere e che si possono gettare quando ci si stanca, nulla di più.
Dall’altra le gelosie e le continue critiche alle spalle delle altre ragazze, perché quella è troppo grassa, è troppo magra, ma come le dona poco quel colore, ma come si è vestita, io in quello sono meglio, sarò bella abbastanza, sarò magra abbastanza, mangio di meno, guarda le cosce, guarda i capelli, … perché alla fine a tutte è capitato di criticare, di giudicarsi, di confrontarsi con i modelli spesso sbagliati che ci vengono offerti.
Only ever yours è un romanzo drammatico ma che aiuta a riflettere su quello che siamo e su quello che vogliamo essere.
Ringrazio l’editore per avermi fornito la copia necessaria per stendere questa recensione.
* Solo per sempre tua by Louise O’Neill ★★★★☆
*Ho letto questo libro in inglese