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Il cardellino è l’ultimo romanzo di Donna Tartt, ed il primo che leggo di questa autrice.
A dare il nome al romanzo il dipinto di Carel Fabritius raffigurante un cardellino legato ad un trespolo; il dipinto avrà un ruolo particolare all’interno del romanzo e accompagnerà il protagonista nelle difficile scelte che gli impone la vita.
Theo, adolescente, si trova coinvolto in un attentato al MET in cui perde la madre, unico genitore che si è da sempre occupato di lui, e, nell’uscire dal luogo dell’orrore, ruba il dipinto esposto nascondendolo poi in casa.
La vita del ragazzo sarà segnata profondamente dalla morte della madre, evento che lo porterà a vivere con i Barbour, ricca famiglia di un lontano amico, e che esacerberà la tendenza di Theo alla depressione ed all’autodistruzione portandolo ad avvicinarsi a dipendenze varie, dall’alcol e alle droghe.
Cruciali nella sua vita saranno l’incontro con Boris, coetaneo di origine russa e già indirizzato ad una vita ai margini della legalità, e la presenza incostante di Pippa, che ha condiviso con lui il momento dell’attentato e che sola può comprenderne l’influenza nella vita del ragazzo.
The Goldfinch / Il Cardellino by Carel Fabritius
La presenza del dipinto farà maturare in Theo sentimenti contrastanti: da una parte egli è ben conscio di aver privato l’umanità di un’opera d’arte e di aver commesso un furto, dall’altra l’attrazione per il dipinto – che gli riporta alla mente la madre – è troppo forte per potersene separare; questo elemento farà sì che nella sua vita Theo non riuscirà a lasciarsi alle spalle il passato e a vivere un’esistenza serena.
La trama è appassionante, a meno di alcune parti in cui tutto si rallenta concentrandosi forse troppo sulle emozioni del ragazzo, elemento cruciale che pervade l’intero romanzo (e che rischia, per i troppo empatici, di portare un po’ di depressione anche nella vita reale): Theo vive un’esistenza sfortunata, un po’ per caso, un po’ per alcune scelte spontanee, ma il suo carattere riflessivo lo porta a condividere con il lettore dubbi, incertezze e pulsioni.
Non posso poi non citare le descrizioni, vivide e vere, tanto che sembra di essere lì, dove l’autrice ci vuole portare, bellissime sia per questa capacità di coinvolgere e per le scelte linguistiche e l’amore per l’arte e per la musica che pervade l’intero romanzo.
Nella sua costruzione il romanzo ci rimanda alla grande letteratura dei tempi passati, ed è sicuramente una lettura che consiglio, seppur complessa ed emotivamente impegnativa.
Da ultimo mi chiedo: perché proprio quel dipinto? Il cardellino nel quadro è legato, e potrebbe simboleggiare il fatto che Theo scelga di non lasciare andare il ricordo della madre, ma di ancorarsi a quell’ultimo momento condiviso insieme, oppure lo stesso Theo, ingabbiato in una vita che non ha potuto scegliere completamente ma dettata in buona parte dal destino.
Ho letto inoltre che il cardellino simboleggia anche l’anima dell’uomo che lascia il corpo dopo la morte: forse allora sempre la madre che non viene lasciata libera di abbandonare questo mondo?
In un romanzo dove niente è lasciato al caso penso sia lecito porsi queste domande e trovare una risposta, anche se non una universale.
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* Il cardellino by Donna Tartt ★★★★☆
*Ho letto questo libro in Inglese