Hidden Huntress è il secondo capitolo della Trilogia della Maledizione (The malediction trilogy), iniziata con Stolen Songbird.
Gli eventi riprendono qualche mese dopo la conclusione del primo volume; Cécile ora vive in città con la madre e si esibisce nel teatro come cantante, ma durante la notte cerca informazioni su Anushka, la strega colpevole di aver maledetto i troll costringendoli a vivere sotto la montagna.
Mentre Cécile cerca informazioni, aiutata da un paio di amici, Tristan ha perso titolo e ricchezza ed è trattato come un qualunque prigioniero. Il re ha ripreso il potere e i vecchi amici sono stati puniti per aver fomentato la ribellione.
Il romanzo segue la struttura narrativa impostata già nel primo volume: i capitoli sono narrati dal punto di vista di Cécile o di Tristan, ed entrambi percepiscono ancora le emozioni dell’altro grazie alla magia che li lega.
Nel complesso l’ho trovato più avvincente del precedente, direi anche grazie alle ambientazioni alternate (Tristan a Trollus e Cécile in città), ma qui, come in Stolen Songbird, ho trovato la lunghezza eccessiva. Il colpo di scena finale è piuttosto prevedibile visti gli indizi disseminati lungo il percorso, forse più che una conferma delle ipotesi avrebbe giovato che fosse una sorpresa per il lettore.
Il finale è aperto per un terzo – e conclusivo – volume, che leggerò, anche se gli elementi introdotti sul finale mi paiono un po’ incongruenti rispetto alla storia (senza fare spoiler, ma non erano mai stati accennati).
Ringrazio l’editore per avermi fornito la copia necessaria per stendere questa recensione.
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* Hidden Huntress by Danielle L. Jensen ★★★☆☆½
*Ho letto questo libro in Inglese